Con l’arrivo dell’inverno e delle temperature rigide aumentano i casi di intossicazione da monossido di
carbonio:: respirarlo può causare gravi rischi, persino la morte.
E’ qui che la prevenzione gioca un ruolo fondamentale; bastano infatti pochi semplici accorgimenti per
ridurre il rischio di avvelenamento.
L’intossicazione da monossido di carbonio è insidiosa e purtroppo molto frequente.
Il monossido di carbonio si libera per una combustione alterata da strumenti di uso quotidiano come
barbecue, bracieri, stufe o stufette a gas che vengono utilizzati in modo errato ,così come può essere
dovuto ad un malfunzionamento degli impianti di riscaldamento.
Altrettanto pericolosa è la permanenza all’interno di ambienti chiusi dove possono essere accesi
motori a scoppio delle automobili/moto.
Il monossido di carbonio infatti è un gas subdolo e molto difficile da riconoscere: la caratteristica
principale è quella di essere inodore, incolore, insapore quindi impossibile da essere individuato
all’interno di un ambiente chiuso; costituisce pertanto un veleno perfetto che può portare stati clinici
estremamente gravi ,fino alla morte.
Il consiglio migliore è quello di installare in casa un rilevatore sonoro di monossido di carbonio. (costo
25/30€).
Qualora in presenza di un’apparecchiatura a combustione in un ambiente chiuso si avvertano sintomi
come mal di testa, vertigine, nausea, vomito, confusione mentale, stanchezza, dolore toracico e iniziale
perdita di coscienza si deve chiamare immediatamente il 118, arieggiare l’ambiente aprendo le
finestre, spegnere quella che può essere la possibile fonte di emanazione del monossido di carbonio e
uscire dall’ambiente stesso, possibilmente all’aperto.
La terapia consiste nel respirare ossigeno ad alta concentrazione, poiché l’ossigeno è il vero antidoto
del monossido di carbonio: nei casi più gravi il ricorso all’ossigeno terapia in ambiente iperbarico
(Policlinico Umberto I e altre strutture private) è l’arma migliore per poter limitare gli effetti dell’intossicazione dovuta a monossido di carbonio e quelle che possono essere le complicanze successive.
Rassegna scientifica a cura del dott. Aldo Benevelli Direttore del Dipartimento di prevenzione
