Lo Screening del tumore del colon retto

Il cancro del colon retto è uno dei tumori più frequenti nei paesi industrializzati, in Italia rappresenta la seconda neoplasia per mortalità dopo quella del polmone e per prevalenza dopo quella della mammella.

In Italia è la causa di oltre 18.000 decessi l’anno, pari al 12,2% di tutti i decessi per tumore maligno e sono circa 38.000 i nuovi casi diagnosticati ogni anno, con tassi di incidenza nella popolazione di 30.3 casi per 100 mila nelle donne e 52.0 casi per 100 mila negli uomini.

Recenti stime della mortalità per il tumore del colon  retto, ottenute da modelli previsionali, indicano per il Lazio valori di circa  29 morti ogni 100.000 uomini e di circa 19 decessi ogni 100.000 donne, invece, la sopravvivenza a 5 anni si colloca  fra il 58 e il 60% per ambedue i sessi, per cui, secondo i registri tumori, quasi 300.000 cittadini italiani vivono con una pregressa diagnosi di cancro colorettale.

La mancata partecipazione ai programmi di screening in Italia è uno dei fattori che concorre all’eccesso di mortalità per questo tumore.

Obiettivi dello Screening

L’obiettivo principale è quello di diminuire la mortalità per tumore del colon retto e di migliorare la qualità della vita delle persone ammalate; infatti lo screening si basa sull’anticipazione diagnostica, che consiste nell’evidenziare un tumore in una fase pre-clinica, cioè prima che compaiano i sintomi.

Il programma di screening  è in grado di ridurre la mortalità per cancro del colon retto di circa il 20%  diminuendone anche l’incidenza perché individua e permette di rimuovere formazioni adenomatose che potrebbero rappresentare dei precursori del cancro.

Cos'è uno Screening di popolazione

Lo screening non è una prestazione, è un percorso, è un invito a persone sane, prive di sintomi, ad effettuare gratuitamente la ricerca del sangue occulto fecale ogni due anni.

Lo screening è una presa in carico della persona, infatti, qualora il test evidenzi la presenza di sangue nel campione di feci  vengono garantiti, sempre gratuitamente, tutti i successivi accertamenti necessari per giungere ad una diagnosi, nonché l’eventuale terapia ed i controlli successivi (follow up) che dovessero essere necessari, il tutto prenotato direttamente ed in tempi brevi, dal coordinamento screening. che accompagna le persone che si affidano allo screening in tutto il percorso diagnostico-terapeutico.

Tutte le fasi del percorso di screening sono attentamente monitorate e rispondono ai requisiti previsti dagli “Indicatori di qualità per la valutazione dei programmi di screening dei tumori colo rettali” stabiliti a livello nazionale.

Screening tumore colon retto nella Asl Roma 3

Le persone di età compresa tra i 50 ed i 74 anni vengono invitate, con una lettera  spedita al loro domicilio, a ritirare un kit per l’esecuzione del test per la ricerca del sangue occulto fecale (SOF).

In caso di esame normale, la risposta viene inviata a casa sempre tramite posta.

In caso di esame dubbio o francamente positivo la persona viene chiamata telefonicamente per eseguire un approfondimento diagnostico, la colonscopia.

Questo esame di approfondimento diagnostico viene effettuato dai Medici della U.O.S. di Endoscopia Digestiva dell’Ospedale G.B. Grassi.

Al termine di questo secondo livello è possibile che gli esami eseguiti abbiano dato esito favorevole e quindi il referto “normale” verrà comunicato immediatamente.

Se è stata effettuata una polipectomia la risposta verrà comunicata dopo alcuni giorni, il tempo necessario perché un Medico Anatomopatologo possa esaminare il pezzo istologico.

Se l’esame conferma la presenza di una lesione da asportare, agli utenti verrà fissato un appuntamento per un intervento chirurgico, secondo quanto previsto dalle Linee Guida Nazionali ed Europee.

Il Test per la ricerca del sangue occulto fecale

Lo scopo di questo test è di rilevare l’eventuale presenza di sangue nelle feci, infatti le lesioni tumorali ed i polipi adenomatosi possono sanguinare fin dall’inizio del loro sviluppo, ma poiché  la quantità di sangue emessa è molto piccola il sanguinamento è impercettibile e  può rimanere ignoto per lungo tempo, periodo nel quale, comunque, le lesioni possono continuare a svilupparsi lentamente.

Questo sanguinamento è pertanto definito “occulto” perché non è visibile ad occhio nudo, ma può essere rilevato da un esame molto sensibile e specifico, il test per la ricerca del sangue occulto nelle feci (SOF), la cui positività porta a sospettare la presenza di lesioni pre-tumorali o tumorali per le quali è indicato passare ad approfondimento diagnostico (principalmente la colonscopia), per verificarne l’origine.

Il test utilizzato nel nostro programma di screening è un test immunochimico che rileva la presenza di sola emoglobina umana, per cui non è necessario attenersi ad una dieta nei giorni precedenti, è inoltre molto sensibile e molto specifico e si può effettuare con un solo prelievo.

LIMITI DEL TEST

 Il sanguinamento che si rileva con il test è riferibile a lesioni pre-tumorali (adenomi) o tumorali nel 30-40% dei casi, ma un test positivo può essere dovuto anche a patologie intestinali non oncologiche, quali le emorroidi, le ragadi, le fistole, i diverticoli, ed i polipi non neoplastici.

Purtroppo però gli adenomi e i tumori in fase precoce non sanguinano in modo continuativo, ma saltuario; per questo è possibile che ad un primo test non venga rilevato il sanguinamento occulto.

Quindi, per aumentare la probabilità di identificarlo, sarà necessario ripetere periodicamente il test; in questo caso, considerato il lento sviluppo dei tumori del colon retto la periodicità ritenuta ottimale è ogni due anni.

Naturalmente il test non potrà essere eseguito durante il periodo mestruale né mentre si è affetti da emorroidi sanguinanti perché l’alta specificità del test rileverebbe la presenza di emoglobina umana.

Gli esami di secondo livello

Se il test darà esito positivo, sarà indispensabile eseguire gli approfondimenti successivi per individuare la causa del sanguinamento, pertanto la persona verrà chiamata telefonicamente da un operatore del Coordinamento Screening (cogliamo l’occasione per sottolineare l’importanza di fornire sempre numeri telefonici e recapiti corretti), che fisserà un appuntamento con un medico endoscopista per una visita propedeutica all’esecuzione dell’esame di approfondimento diagnostico: la colonscopia.

La colonscopia si esegue introducendo per via anale una sonda flessibile del diametro di 11-13 mm, fornita di una piccola telecamera, che è fatta avanzare delicatamente fino al cieco, per attenuare il disagio dell’esame viene effettuata una sedazione cosciente.

Questa è sicuramente l’indagine più appropriata poiché permette di visualizzare direttamente la superficie interna del colon e del retto, esaminando la mucosa  intestinale per identificare eventuali anormalità quali infiammazioni, polipi, tumori, sanguinamenti.

Nel corso della colonscopia, se necessario, si potranno prelevare, in maniera indolore, piccoli frammenti di tessuto (biopsie) o asportare eventuali polipi.

Per effettuare una buona colonscopia è indispensabile che l’intestino sia perfettamente pulito, perciò è necessaria un’accurata preparazione con prodotti specifici.

Se non è possibile eseguire una colonscopia, è possibile ricorrere alla esecuzione di un esame radiologico: Rx clisma opaco con doppio contrasto o una colon TC. Questi ultimi hanno il limite di non consentire la visione diretta della mucosa colica, il prelievo di campioni di tessuto e le polipectomie. Anche per l’Rx clisma opaco con doppio contrasto è necessaria un’accurata pulizia intestinale.

 Gli endoscopisti che operano nello screening sono particolarmente esperti nel loro campo, hanno una casistica molto ampia, seguono continuamente corsi di aggiornamento e la loro attività clinica è controllata, sottoposta a verifica periodica e certificata.

 Le persone che si sottopongono al test e che hanno un esito positivo (presenza di sangue occulto nelle feci) sono richiamate dal Centro Screening delle singole ASL e seguite nel percorso di approfondimento diagnostico e di cura con l’esecuzione di una colonscopia completa e di tutti gli eventuali ulteriori interventi diagnostici.

Il programma di screening è attivo su tutto il territorio della ASL.

Gli attori del programma di screening

  • Coordinamento Screening Oncologici: Dirigente Dott.ssa Patrizia Allegrucci; Dott.ssa Angela Folinea – P.O. C.P.S.I. Francesca Leone – CPSI Maria Francesca Puddu – CPSI Victoria E. Baluca  – CPSI Patrizia Boragine.
  • Presidio Ospedaliero G.B. Grassi:UOC Chirurgia  Direttore Prof. Alberto D’Amato; Dott. Erminio Capezzuto Dirigente UOS Endoscopia Digestiva.
  • UOCI Anatomia e Istologia Patologica Direttore Dott. Domenico Caluori.

Dove si ritira la provetta per la ricerca del sangue occulto fecale

  • Presidio di Fiumicino via Coni Zugna, 173
  • Presidio di Fregene via della Pineta di Fregene , 73
  • Casa della Salute di Ostia (ex S. Agostino) Lungomare Paolo Toscanelli, 203
  • Presidio di Acilia via Casal Bernocchi, 61
  • Presidio Magliana via Vaiano, 53
  • Presidio Corviale largo Emilio Quadrelli, 5
  • Presidio Ponte Galeria via Portuense, 1397
  • Presidio Monteverde via Ramazzini, 31
  • Presidio Colle Massimo largo Ludovico Quaroni, 4

Servizi dalla A alla Z

APRE A OSTIA IL CENTRO ANTIFUMO DELLA ASL ROMA 3

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“È stata approvata la graduatoria riguardante l’Avviso pubblico per il riconoscimento di contributi economici per l’acquisto di ausili e protesi per lo svolgimento di attività sportive amatoriali destinate a persone con disabilità fisica. Fondi attribuiti da Regione Lazio (Determinazione GSA n. G17290

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